MUSEO DELLA CIVILTA' AGRICOLA LOCALE
Nel 1989 vennero raccolte a Santa Cristina ed esposte in paese e a Borgomanero delle fotografie d'epoca.
Da qui venne l'idea di raccogliere attrezzi, mobili, suppellettili, biancheria e tutto ciò che faceva parte della vita contadina.
Valsesia Piero e Caione Alberto furono le due persone che riuscirono a suscitare interesse in molti e a far nascere il museo.
Ai “reperti” si aggiunse successivamente la collezione privata del dottor Dino Cerutti di Borgomanero.
Nel 1992 venne costituita l'associazione Gruppo per la Civiltà Agricola Locale formata da volontari che mantengono aperto e fruibile il museo.
Importanti lavori di ristrutturazione dei locali, che si sono conclusi con la riapertura del museo dell'11 gennaio 2014,
hanno favorito un'esposizione museale più raccontabile ai visitatori.
IL PALAZZO BONO
Il Museo è ospitato nell’ex Palazzo Bono, edificato nella sua primaria struttura nel 1605 per ospitare una Congregazione di sacerdoti ma che divenne ben presto,
per volere del Vescovo Bascapè, il Collegio dei Chierici.
Nel 1609 vi iniziava il suo insegnamento il Teologo Francesco Marconi Quagliotti e nel 1616, nello stesso Collegio,
nasceva la Congregazione degli Oblati dei Santi Carlo e Gaudenzio.
Nel 1803 le proprietà degli Oblati, in seguito alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici voluta da Napoleone,
furono acquistati dalla Famiglia Bono che visse nel Palazzo fino agli inizi del ‘900,
quando questo fu ceduto in parte al Comune di Borgomanero e usato poi come edificio scolastico.
Il resto andò alla parrocchia e a privati.